giovedì 5 maggio 2016

SE L'INPS SBAGLIA - AFFARI SUOI!

Spesso,  è capitato  che sia giunta ai pensionati una comunicazione da parte dell’Inps, con cui quest’ultima ha richiesto la restituzione di somme percepite perché maggiori rispetto a quanto effettivamente dovuto.
Tali somme devono essere restituite dal pensionato che con buona fede magari li ha già spesi?La Cassazione con la recente sentenza (sentenza 9 febbraio – 29 aprile 2016, n. 8564) ha risposto di NO.
In pratica, il pensionato non deve restituire le somme percepite indebitamente se queste sono frutto di errori di calcolo da parte dell’Inps, purché però suddette inesattezze non siano state determinate proprio dal suo comportamento in mala fede.
La corte ha altresì evidenziato che, l’Inps, in qualsiasi momento (non più entro il limite di un anno)  potrà rideterminare l’importo della pensione per quanto affettivamente spettante al pensionato, e rettificate in caso di errore commesso in sede di attribuzione, erogazione o liquidazione della prestazione, ma laddove nel frattempo il pensionato abbia percepito somme maggiori e non dovute, non è tenuto a restituirle, salvo la mala fede di quest’ultimo. Importante:  il diritto a non restituire le somme maggiori ottenute,  ha ora portata generale, salvo l’unica eccezione per il caso di dolo dell’assicurato.

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