
Il militare, però, non si diede per vinto e contestò immediatamente i risultati, adducendo la circostanza che questi ultimi erano stato inficiati dalla temperatura troppo rigida (-5° quella notte) che avrebbe mandato in tilt l'apparecchio.
Durante il processo, il giudice accordava all'attore la richiesa di CTU, dalla cui analisi venne stabilito che i risultati l’apparecchio erano effettivamente inattendibili.
L'inattendibilità, così come sostenuto dal CTU, deriverebbe dalla circostanza che i risultati forniti dall’etilometro possono essere falsati da fattori climatici come freddo, pioggia, neve o umidità.
Tutto ciò, altresì risulta confermato dal libretto di istruzioni di tali apparecchi, che garantisce l' affidabililità dello strumento solo se utilizzato con temperature fra 0 e 40 gradi e in condizioni di umidità fra il 30% e il 90%.
dunque,al di fuori di queste sopraesposte ipotesi, i risultati forniti dall'etilometro, ben potrebbero risultare superiori rispetto all’effettiva condizione del conducente.
É chiaro, quindi, che il militare ha ottenuto una piena assoluzione.
Buonasera,
RispondiEliminaè possibile avere maggiori dettagli sulla sentenza?
Grazie
salve, scusi il ritardo, la sentenza è la n. 8463/15 emessa dal Tribunale di Milano.
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